N-Capace: il cinema sperimentale di Eleonora Danco

Dal teatro al cinema: quello di Eleonora Danco, davanti e dietro la cinepresa, è un debutto che non è passato inosservato. N-Capace, il suo film,  all’ultimo Torino Film Festival ha conquistato i favori della critica  per il suo stile originale.

La regista è stata ospite di Velluto Blu per raccontare il suo film.

Una donna: Anima in pena, si aggira tra Roma e Terracina, dove vive l’anziano padre. Vaga tra campagne, mare e città, con un letto e in pigiama. Spesso con un piccone in mano, vorrebbe distruggere la nuova architettura che ha tradito i suoi ricordi. Il rapporto con il tempo e la memoria è motivo di struggimento per lei, unico personaggio lucido del film, il più sofferente. Comunica solo con adolescenti e anziani, compreso suo padre, li interroga sull’infanzia la morte, il sesso, attraverso delle provocazioni, degli stimoli anche fisici. Il corpo e i luoghi diventano sogni, incubi, ricordi. Una intimità tanto personale quanto universale.

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