Ruggero Albanese

Catania, 29 ottobre 1887 Catania, 3 gennaio 1951

Atleta eclettico, già specialista nel ciclismo e nel tiro a segno con la società Trinacria, nel 1919 Ruggero Albanese divenne presidente della Unione Sportiva Catanese, società polisportiva di riferimento a Catania, rinata dopo la Grande Guerra e di cui era stato dirigente a partire dal 1909. Fu lui, nel 1923, a posare la prima pietra del Velodromo Gioieni, utilizzato per il ciclismo, atletica leggera, boxe, lotta ed altri sport. Nel 1927 promosse il primo campionato di calcio catanese, disputato da otto squadre cittadine divise in due gironi, con partite di sola andata.

Ruggero Albanese con la Pro Patria, la prima squadra di calcio a Catania, nata nel 1908. Erano noti anche come “i matti di piazza d’Armi”, dal nome del luogo dove giocavano (l’attuale piazza Verga).

Il 27 giugno 1929, Ruggero Albanese, Alberto Pappalardo e Saverio Gravina, sotto la spinta del regime fascista che incitava la diffusione dello sport nel Paese, fondarono la Società Sportiva Catania, con i colori “rosso lava dell’Etna ed azzurro cielo”, come recitava lo statuto fondativo. La presidenza della società fu affidata al gerarca Santi Quasimodo (zio del poeta Salvatore). Si praticavano calcio, atletica, ciclismo, boxe, nuoto e canottaggio.

La squadra di calcio venne inserita, nell’appena riformato campionato italiano, in Seconda Divisione Sud, girone A (la quarta serie). Malgrado una prima stagione fallimentare, la squadra fu ammessa – con l’allargamento dei quadri – in Prima Divisione, girone E.

Dopo la gloriosa presidenza di Vespasiano Trigona, Duca di Misterbianco, che portò il Catania per la prima volta in Serie B, nel 1940 Albanese tornò a guidare per alcuni mesi la società, che nel frattempo aveva assunto la denominazione di Associazione Fascista Calcio Catania.

Sotto le bombe della Seconda Guerra Mondiale, l’attività venne sospesa nella primavera del 1943. Quattro società (US Catanese, US Elefante, SS Etna e Virtus et Robur Catania) portarono avanti il calcio con tornei regionali. Il 24 settembre 1946 la squadra della città rinacque con il nome di Club Calcio Catania, con simbolo “una testa di elefante in campo rosso-azzurro”. Albanese restò nel giro della società ed in alcune stagioni ricoprì ruoli secondari nell’organigramma societario. Alla sua morte, nel 1951, si propose di intitolargli lo stadio Cibali per il suo ruolo fondamentale nella diffusione dello sport in città. Gli fu intitolata, invece, soltanto una strada nei pressi dell’ospedale Cannizzaro. La sua figura, tuttavia, merita di essere tramandata quale pioniere dello sport catanese.

Ruggero Albanese in uniforme militare.