La Bugia Bianca di Giovanni Virgilio

 

Riascolta l’intervista di Velluto Blu:

Di Giovanni Virgilio ci eravamo già occupati qui. Dopo il successo del corto Damiano, candidato al David di Donatello, il regista catanese esordisce con il suo primo lungometraggio: La bugia bianca.

Questo film nasce dall’esigenza di raccontare la storia di una giovane donna, che deciderà di affrontare un dolore con forza e dignità, piuttosto che continuare a nascondersi dietro a menzogne e a verità non dette. Non ci sono sfumature di grigio tra il bene e il male e una bugia è pur sempre una bugia, anche se detta pensando di fare la cosa giusta.
Il contesto storico della terribile guerra che ha colpito la Bosnia-Erzegovina, che aleggia e che viene mostrata con molto rispetto e a piccole dosi all’interno del film, è infatti una metafora, il simbolo più tangibile del male e della cattiveria che si annida vicino e che può colpire in qualsiasi momento, senza preavviso.
La cronaca purtroppo ci conferma ogni giorno che la donna è troppo spesso vittima di soprusi e violenze fisiche e psicologiche, colpita nei luoghi e dalle persone più familiari. La nostra Veronika però non ci sta e si ribella. Vuole sapere la verità, vuole parlarne. Rappresenta per noi la speranza e la fiducia di un cambiamento in meglio nel futuro.
Ci vuole molto coraggio ma è possibile.

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