Per un figlio: il cinema dell’Italia multietnica

«Un film che segna una data importante nella storia del cinema italiano» (Goffredo Fofi)

In un’Italia sempre più multietnica anche il mondo del cinema si adegua e c’era da aspettarsi che nuovi talenti, figli di immigrati, portassero una nuova ventata di freschezza nel panorama cinematografico italiano. È il caso di Suranga Katugampala, regista italo-srilankese, ospite di Velluto Blu per presentare il suo primo lungometraggio dal titolo Per un figlioprodotto da Gina Films e distribuito da Antonio Augugliaro, già regista dell’apprezzato Io sto con la sposa.

Per un figlio è ambientato a Verona dove Sunita, una donna srilankese di mezz’età, divide le sue giornate tra il lavoro di badante e un figlio adolescente. Tra loro regna un silenzio pieno di tensioni. È una relazione segnata da molti conflitti. Essendo cresciuto in Italia, il figlio fa esperienza di un’ibridazione culturale difficile da capire per la madre, impegnata a lottare per vivere in un paese al quale non vuole appartenere.

Il regista ha raccontato le fasi di realizzazione del film, del coinvolgimento della protagonista, Kaushalya Fernando, una delle più grandi attrici dello Sri Lanka (Caméra d’Or a Cannes 2005 con il film La terre abandonnée) e dei temi del film.

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