Moneta Complementare

Ciò che oggi chiamiamo moneta complementare é una camera di compensazione basata sul credito reciproco tra soggetti che fanno parte di un circuito chiuso. La differenza rispetto ad un tradizionale rapporto di credito é che questo credito può circolare all’interno del circuito. Il venditore che riceve in pagamento un credito sotto forma di moneta complementare può utilizzare quel credito per fare un altro acquisto; ma anche il nuovo venditore potrà continuare ad utilizzare il credito nello stesso modo. Questo credito alla fine tornerà da chi ha iniziato il circuito, che avrà così la possibilità di ripagare il credito ottenuto inizialmente. E il circuito può riprendere.  Si sarà così realizzato un numero di scambi, che può essere significativo se la rete é ampia, che altrimenti non sarebbe stato possibile. Sarebbe stata necessaria, infatti, una disponibilità in moneta ufficiale che non sempre é garantita.

 

Le monete complementari nascono soprattutto in periodi di crisi economica e finanziaria, quando gli strumenti di pagamento tradizionali sono spesso trattenuti presso le banche o presso le riserve dei privati, impedendo che essi possano svolgere la loro funzione principale, che é quella di sostenere gli scambi.  Le monete complementari entrano in gioco in queste circostanze, con alcuni meriti. Innanzitutto non si prestano ad essere tesaurizzate: hanno valore solo se sono spese per l’acquisto di beni e servizi. Inoltre non sono uno strumento alternativo alle monete tradizionali: sono strumenti complementari appunto. Infine, poiché esistono solo per finanziare gli scambi, non vi è alcun rischio di una loro  inflazione, ossia di un eccesso che potrebbe essere dannoso, generando illusione finanziaria.

 

Quando le monete complementari esistono segnalano una notevole vitalità del sistema economico sottostante, ossia la capacità di auto organizzarsi, nelle circostanze in cui il sistema finanziario, per svariate ragioni, non riesce a servire adeguatamente le esigenze delle economie reali. É tipica infatti delle economie in crisi la tendenza a restringere l’accesso alle fonti finanziarie usuali, principalmente a causa dell’incertezza connessa a queste circostanze.

 

Non esistono oggi stime accurate delle monete complementari create nelle economie avanzate.  L’esperienza più significativa in Europa è quella di WIR, una banca cooperativa sorta a Basilea durante la crisi degli anni ’30, che oggi offre un servizio di compensazione in moneta complementare a circa 60.000 piccole e medie imprese svizzere.  In Italia l’esperienza più significativa sembra essere il Sardex, ma anche la Sicilia non é rimasta indietro creando il Sicanex.

 

Le monete complementari si collocano in un’area estremamente delicata per il funzionamento delle econome reali, che é il sistema dei pagamenti. La possibilità di fare dei pagamenti é ciò che consente ad un sistema produttivo di mettersi in moto. La penuria di strumenti di pagamento mortifica spesso quei sistemi che potrebbero correre velocemente ma risultano ostacolati da rigidità finanziarie. Una fioritura di strumenti di pagamento complementari é quindi da accogliere con favore. Tra l’altro il sistema é interamente tracciato: non presenta quindi nessun tipo di preoccupazione con riferimento al trattamento fiscale dei pagamenti. Potrebbe invece essere un efficace strumento di emersione di imprese irregolari.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *